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venerdì 17 febbraio 2017

Addio all'artista Jannis Kounellis, tra i maggiori esponenti dell'Arte Povera

La sera del 16 Febbraio 2017 si è spento a Roma, all'età di 80 anni, Jannis Kounellis, uno dei maggiori esponenti dell'Arte Povera.
Nato in Grecia nel 1936, giovanissimo si trasferì a Roma negli anni Cinquanta per studiare all'Accademia delle Belle Arti, sotto la guida di Toti Scialoja.
Benchè da giovane fosse stato influenzato dall’espressionismo astratto e dall’informale di metà Novecento, la sua carriera artistica è rimasta profondamente legata all’esperienza dell’Arte Povera, così definita dal critico Germano Celant.
Nel 1960 esordì a Roma con la sua prima mostra personale alla galleria “La Tartaruga”. 
Le sue ricerche partirono da una tela bianca, sino a oltrepassare i limiti della pittura e ad arrivare al rifiuto dei mezzi tradizionali. Dopo qualche tempo Kounellis si avvicinò alla performance e all'uso di materiali organici e inorganici come il legno, il carbone, la juta, il ferro, animali vivi e brandelli di carne.
Le prime mostre che lo hanno avvicinato al movimento dell'arte povera risalgono al 1967. Tra le più significative ricordiamo quella del 1969 a Roma, nella galleria di Fabio Sargentini, dove l'installazione divenne vera e propria performance con 12 Cavalli vivi legati alle pareti della sala; ciò comportò il totale stravolgimento dello spazio e dello spettatore, in uno scontro ideale tra cultura e natura, in cui l'artista si ridusse al ruolo marginale di artefice e l'opera si realizzò nella partecipazione e nella relazione con il pubblico.
Negli anni Settanta partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia e negli anni Ottanta urtò la sensibilità del pubblico a Barcellona, esponendo quarti di bue macellati.
Di fama internazionale, Kounellis ha operato in città importanti come Roma, Londra e Colonia. Col nuovo millenio ha varcato le frontiere europee, toccando mete quali l'Argentina e l'Uruguay.






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